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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Calcio, Fabio Bruno:"Sconfitti non per nostri demeriti"

Non credo nella malafede degli arbitri, ma ritengo che i loro errori siano sempre la conseguenza di una svista, di un cattivo piazzamento o di semplice sfortuna e dopo la gara di San Cataldo voglio continuare a essere di questa opinione, anche se devo fare un torto alla mia intelligenza.

Chiude malissimo il 2012, il Raffadali di Gaetano Longo, che colleziona la terza sconfitta consecutiva, ma mantiene l’ultimo posto della griglia dei play-off. Una sconfitta che brucia parecchio, soprattutto per come essa è maturata. Non contro una squadra più forte e contro la quale una sconfitta fuori casa sarebbe anche da preventivare, ma maturata in seguito a decisioni arbitrali piuttosto discutibili. Ad essere proprio infuriato, più che arrabbiato è il presidente Fabio Bruno, del quale abbiamo raccolto lo sfogo dopo l’ 1-3 di San Cataldo. <Sono uno di quelli che vive nel calcio da molti anni e so come vanno certe cose e quasi mai mi sono veramente adirato. Non credo nella malafede degli arbitri, ma ritengo che i loro errori siano sempre la conseguenza di una svista, di un cattivo piazzamento o di semplice sfortuna. Dopo la gara di San Cataldo voglio continuare a essere di questa opinione, ma per dare credito alla mia tesi, dopo quello che è successo in campo, posso giustificare la direzione di gara dell’arbitro dicendo che è stato molto ma molto sfortunato. Vedere un fallo da rigore e da espulsione nella nostra area, quando anche l’attaccante avversario gli ha confermato di non essere stato toccato, è senz’altro sfortuna o cattivo piazzamento. Continuare ad ammonire i nostri giocatori per simulazione e annullare due reti è senz’altro frutto di sviste e molta sfortuna. E sfortunato, l’arbitro, lo è stato anche nell’atteggiamento generale nei nostri confronti. Quello che mi dispiace – conclude Bruno – è che la sfortuna si sia accanita soltanto contro di noi, rovinando un intero campionato, visto che molti giocatori, alla ripresa saranno squalificati. Auspico soltanto che nelle prossime gare ci siano direttori di gara meno sfortunati e si abbia più rispetto per gli investimenti e i tanti sacrifici che gente ancora appassionata di calcio è disposta a fare quotidianamente. Non è facile in tempi di crisi trovare risorse per lo sport, mi piacerebbe tantissimo poter continuare a coltivare questa passione, sperando che altri non brutalizzino il nostro entusiasmo>.

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