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Nel paese del "Maccu", vietato coltivare fave

Il provvedimento firmato dal sindaco Giacomo Di Benedetto si è reso necessario e indispensabile, vista la richiesta di un cittadino affetto da favismo; una malattia abbastanza diffusa nel nostro territorio

Potrebbe sembrare un controsenso, un’assurdità, e invece è la pura realtà: tra una settimana esatta, alla scadenza dei dieci giorni dal momento in cui è stata firmata l’ordinanza, sarà vietato coltivare fave nel centro abitato di Raffadali.

Il paese famoso in tutta la regione soprattutto per il piatto tipico del “Maccu”, la purea ricavata dalle fave, è costretto a bandire dal proprio centro abitato uno dei prodotti agricoli simbolo, assieme a pistacchio e mandorle.

È come se si vietassero i pomodorini a Pachino, i tartufi ad Alba o l’uva nel Chianti. Il provvedimento firmato dal sindaco Giacomo Di Benedetto, da pochi giorni, si è reso necessario e indispensabile, vista la richiesta di un cittadino affetto da favismo.

Una malattia abbastanza diffusa nel nostro territorio e che, nei casi più gravi, può portare a gravi crisi emolitiche con conseguenze anche letali. I soggetti affetti da favismo possono sviluppare crisi emolitica se esposti all’ingestione diretta delle fave o anche alla sola percezione dell’odore o all’inalazione del loro polline durante il periodo dell’inflorescenza.

Da qui, dopo aver chiesto il parere dell’Azienda sanitaria provinciale, il sindaco ha deciso di emettere la seguente ordinanza: “È fatto divieto assoluto di coltivazione di fave in tutto il centro abitato del comune di Raffadali. Eventuali coltivazioni in corso, appartenenti alla specie vietata, devono cessare definitivamente nel termine di dieci giorni dalla data di emissione (18 febbraio) della presente ordinanza. “È fatto obbligo ai titolari di attività commerciale, sia fissa sia ambulante, sia su aree pubbliche o private, i quali vendono fave fresche o sfuse, di esporre un apposito cartello con la seguente dicitura:’Avviso per i cittadini a rischio di crisi emolitica da favismo: in questo esercizio commerciale sono esposte fave fresche sfuse’”.

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