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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Raccolta differenziata, Cuffaro impugna la norma sulla premialità per i comuni virtuosi 

Il sindaco di Raffadali: “È illogica e paradossale, non rispetta i principi di giustizia e democrazia"

Il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro, impugna la norma che regola l’erogazione di somme ai comuni virtuosi in materia di raccolta differenziata. “Nonostante abbia votato e appoggiato questo governo regionale – ha spiegato Cuffaro – mi trovo costretto a impugnare una norma approvata in questa legislatura perché a mio parere non rispetta i principi di giustizia e democrazia”. 

Il sindaco spiega: “Non è possibile danneggiare sempre i comuni medio-grandi, costretti ad aumentare le tasse ai cittadini e diminuire l’erogazione dei servizi, a vantaggio dei comuni più piccoli, che sono avvantaggiati nel raggiungere certi obiettivi, rispetto ai comuni più grandi che sono costretti a mettere in atto strumenti repressivi con molte più difficoltà e dispendio di energie per raggiungere lo stesso risultato. Già si era verificato nel passato – aggiunge –, è da circa dieci anni che per una scelta scellerata dell’assemblea regionale si è fatto ricadere sui comuni medio-grandi il taglio che la regione ha applicato sui trasferimenti agli enti locali, e questo è diventato ormai prassi comune”.

Comuni al di sotto dei cinquemila abitanti non hanno avuto diminuito il loro budget mentre i comuni più grandi hanno subito, in dieci anni, un taglio del 70%. “Ritengo sia vergognoso – continua Cuffaro – che all’assemblea regionale siedano sindaci di paesi con meno di 20000 abitanti che approvano leggi a loro vantaggio, visto che esiste l’incompatibilità per i sindaci della città più grandi. Una vergogna di cui nessuno parla e sono rammaricato che l’Anci non attenzioni questa problematica e non vigili attentamente sulle norme approvate dalla regione.

Un comune di 10000 abitanti deve risolvere problemi dieci volte maggiori rispetto a un comune di 1000 abitanti, e deve garantire servizi di ben altro spessore. Quindi la norma che prevede un contributo base di 32 mila euro per tutti e le altre somme erogate col criterio inversamente proporzionale alla consistenza demografica, ritengo che sia palesemente ingiusta e iniqua”. 

E aggiunge: “Una norma chiaramente illogica e paradossale che intendo impugnare dinanzi al Tar, non per bloccare i contributi, infatti non chiederò la sospensiva, ma perché venga trasmessa alla Corte Costituzionale, venga esaminata e se ne dichiari l’incostituzionalità. Una norma fatta da persone senza scrupoli che sfruttano la loro posizione per approvare leggi a loro favore e non per tutti i siciliani.

ORA BASTA! Ho deciso di impugnare questa norma, e se è necessario ne impugneremo altre al fine di dare una consistenza a ciò che viene sbandierato in tutti i comizi e in tutti i convegni e cioè quello di avere una regione libera da condizionamenti, democratica e giusta nelle emanazioni delle leggi.
Credo sia arrivato il momento di superare gli steccati e spero che altri sindaci si uniscano alla mia protesta in maniera tale da far sentire più forte la nostra voce contro norme e provvedimenti iniqui e ingiusti”.

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