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Sabato, 20 Aprile 2024
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I ragazzi del Galilei e l’associazione Caponnetto insieme contro il cyberbullismo

"Dobbiamo essere tutti attenti e denunciare qualsiasi episodio, l’indifferenza nei confronti del bullismo e della prepotenza in generale, come dicono in tanti, rappresenta l’anticamera della mafia che spesso usa il silenzio della maggioranza per infiltrarsi nel tessuto sociale"

È stato presentato stamani, nell’aula consiliare del comune di Raffadali, il progetto ideato dall’associazione Antonino Caponnetto, chiamato “Giovani sentinelle della legalità”, che vede coinvolti i ragazzi della scuola media Galileo Galilei di Raffadali.

I quali, in questi ultimi mesi, hanno sviluppato il progetto portando diverse realizzazioni quali: canti, produzioni di video, sviluppo di tematiche, letture di argomenti e pensieri tutti inerenti al tema principale e cioè la lotta al cyberbullismo.

Cyberbullismo a Raffadali

All’incontro, oltre ai ragazzi accompagnati dai loro insegnanti, erano presenti il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro, il suo vice Giovanna Vinti, in qualità di assessore ai servizi sociali, l’assessore Gattarello, il presidente del consiglio comunale Tonino Scifo, il comandante della stazione dei Carabinieri, il maresciallo Armando Manzo, quello della Polizia Locale, il commissario Vincenzo Vella, il regista Enzo Alessi e per l’associazione Caponnetto, il responsabile nazionale scuola Domenico Bilotta e Angelo Corbo collaboratore e tra gli uomini della scorta di Giovanni Falcone nel giorno dell’attentato del ’92.

I ragazzi, approfittando della presenza delle massime istituzioni comunali, hanno anche chiesto cosa intende fare l’amministrazione comunale per contribuire a risolvere il problema.

Il sindaco Silvio Cuffaro dopo aver ringraziato l’associazione Caponnetto per aver scelto Raffadali per realizzare questo progetto si è detto totalmente disponibile a collaborare.

“Potremo organizzare delle riunioni serali (per venire incontro alle esigenze dei genitori) per prendere coscienza del problema, invitando figure altamente professionali per far capire a tutti i termini della questione.

Sarebbe anche utile ascoltare rappresentanti della Polizia Postale che potrebbero spiegare meglio i rischi che si corrono, come ci si può difendere e con quali mezzi.

Nell’atrio della scuola – ha aggiunto Cuffaro – metteremo una cassetta dove i ragazzi in maniera del tutto anonima potranno postare i loro messaggi e per garantire l’anonimato inviteremo tutti a lasciare un messaggio con un loro pensiero, anche di non denuncia.

Siamo a completa disposizione – ha concluso Cuffaro – per eventuali suggerimenti e proposte che dovessero arrivare da ogni parte e che siano utili a risolvere il problema. La scarsa presenza dei genitori mi auguro sia dovuta a problemi di lavoro e non a scarso interesse verso il problema.

Dobbiamo essere tutti attenti e denunciare qualsiasi episodio, l’indifferenza nei confronti del bullismo e della prepotenza in generale, come dicono in tanti, rappresenta l’anticamera della mafia che spesso usa il silenzio della maggioranza per infiltrarsi nel tessuto sociale.

Le giovani sentinelle della legalità possono fare tantissimo e noi, come istituzione, saremo sempre al loro fianco”.

Cyberbullismo a Raffadali

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