Ancora randagi avvelenati, a Raffadali è quasi emergenza
Già nei giorni scorsi si erano registrati alcuni episodi e anche stamani la mano assassina ha fatto rinvenire i segni della sua vigliaccheria, l'area è sempre la stessa, nella zona del pronto soccorso, dove sono stati trovati due gattini morti, mentre un cane è tuttora in fin di vita
Continuano, purtroppo, i disdicevoli episodi che vedono coinvolti cani e gatti randagi, vittime della barbarie e dell’inciviltà di anonimi che si “divertono” ad avvelenarli.
Già nei giorni scorsi si erano registrati alcuni episodi e anche stamani la mano assassina ha fatto rinvenire i segni della sua vigliaccheria. Magari sarà stato qualcuno che la sera aveva festeggiato il giorno degli innamorati, andando poi ad uccidere con codardia.
Finalmente però qualcuno comincia a muoversi: la delegata provinciale dell’associazione di volontariato “Nucleo Sicurezza Vigilanza – ambientale-zoofila-venatoria e ittica”, Antonella Gueli, ha sporto denuncia, documentando con diverse foto, gli spiacevoli episodi di stamattina.
La zona è sempre la stessa, in via Teodora e Largo Teodora, nella zona del pronto soccorso, dove sono stati trovati due gattini morti, mentre un cane è tuttora in fin di vita. Il cane in questione, dotato di microchip è un “cane di quartiere”, chiamato “Bella”, di proprietà del comune di Raffadali, accudito e adottato dagli abitanti della zona. Sul posto, stamani, è intervenuta la Polizia Locale che ha fatto intervenire il veterinario, il dott. Nicola Casà che ha prestato le prime cure all’animale che non è ancora fuori pericolo.
La rappresentante dell’associazione nel denunciare gli spiacevoli episodi fa presente che si tratta di un reato perseguibile penalmente e invita le forze dell’ordine a indagare per cercare di smascherare i responsabili.
Al contempo sarebbe necessario disporre una tabellazione nella zona interessata per indicare il pericolo esistente per uomini e animali e programmare una bonifica ambientale.