"Stalking a coniugi per contrasti sentimentali", perizia psichiatrica sull'imputato
Francesco Randisi, 41 anni, avrebbe aggredito e perseguitato l’uomo che riteneva falsamente avesse una relazione con la sua vicina di casa, della quale si era invaghito, e la moglie
Tre anni fa furono arrestati con l’accusa di avere minacciato e picchiato, brandendo un coltello, un vicino di casa. Adesso, a ruoli invertiti, è il raffadalese Francesco Randisi, 41 anni, sotto accusa per stalking nei loro confronti. Ieri mattina, all’apertura dell’udienza preliminare, davanti al giudice Stefano Zammuto, è stata disposta una perizia psichiatrica per accertare se l’uomo è capace di intendere e volere. Il pubblico ministero Antonella Pandolfi ha chiesto il rinvio a giudizio per le accuse di stalking e lesioni.
Le due presunte vittime, due coniugi di Raffadali, si sono costituite parte civile con l’assistenza dell’avvocato Leonardo Marino. I fatti al centro della richiesta di rinvio a giudizio risalgono al periodo compreso fra il giugno del 2015 e il settembre dell’anno successivo. Nel mirino di Randisi sarebbe finito l’uomo che riteneva falsamente avesse una relazione con la sua vicina di casa, della quale si era invaghito, e la moglie. Le intimidazioni e le minacce sarebbero state ripetute e, per essere più convincente, avrebbe usato pure un bastone e un coltello che avrebbe brandito per tentare di convincerlo a non attraversare più quella strada. Con la moglie avrebbe fatto anche di peggio inseguendola e tentando di provocare un incidente stradale. L’episodio più grave sarebbe accaduto il 5 maggio del 2016: la donna sarebbe stata afferrata per i capelli mentre si trovava nella sua auto e colpita con calci e pugni alla testa.
Ieri mattina il difensore, l’avvocato Fabio Inglima Modica, ha chiesto al giudice di disporre una perizia psichiatrica per accertare le sue effettive capacità mentali.