1° Circolo Garibaldi: quando la scuola varca i propri confini
Docenti della scuola elementare del I Circolo didattico Giuseppe Garibaldi di Raffadali, si recano in ospedale, presso il reparto di pediatria, per continuare a garantire il diritto allo studio a coloro che, per svariati motivi, non possono frequentare le loro scuole di appartenenza.
Grazie a una convenzione siglata tra il I Circolo didattico di Raffadali G. Garibaldi e l’ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento sono iniziate delle attività scolastiche per i piccoli alunni degenti presso il reparto di pediatria dell’ospedale di Agrigento.
Convinta promotrice dell’iniziativa è la dirigente del Circolo raffadalese la dottoressa Silvana Spirio.
“Siamo convinti – ha spiegato la dirigente - che la Scuola in Ospedale debba essere intesa non come supporto, ma come parte integrante nella cura del bambino degente. I docenti si impegnano a garantire con la loro presenza in reparto, in orario extrascolastico, ai bambini malati:
- il diritto allo studio come continuità del percorso formativo e nel rispetto delle individualità e delle personalità e restituendole in un contesto che spesso tende ad annullarle;
- il sostegno affettivo-relazionale nell’affrontare la particolare situazione esistenziale legata alla ospedalizzazione;
- rendere più incisivo il proprio messaggio educativo, affinché esso risulti chiaro e trasparente in tutti i contesti;
- garantire la tempestività dell'intervento didattico; rendere il bambino protagonista di un processo di produzione culturale che gli restituisca, in un momento in cui è facile perdere i propri punti di riferimento, il senso di continuità con il suo mondo e con le sue sicurezze;
- fornire competenze, e soprattutto, produrre cultura, a far sì che ogni bambino, attraverso la mediazione educativa, si senta parte di un progetto comune, in cui ognuno possa mettere le proprie abilità, i propri linguaggi, la propria voglia di essere attivo e creativo;
- collaborare con il personale medico, infermieristico e socio-sanitario alla realizzazione del processo di umanizzazione ospedaliera, contribuendo attraverso la continuità ludica e curricolare ad alleviare ogni tipo di disagio.
I primi risultati di questa iniziativa – ha concluso la dottoressa Silvana Spirio – sono estremamente incoraggianti e soddisfacenti, e quindi nostra intenzione continuare anche in futuro questa straordinaria esperienza che arricchisce soprattutto i docenti che vi partecipano”.